PREMIAZIONE DEGLI AMBASCIATORI DELLA COPPIA FUMANTE


Sabato 19

Ore 11.30 Piazza Grande

Confraternita del Gnocco d’Oro

 

Conduce il Gran Maestro della Confraternita del Gnocco d’Oro Luca Bonacini.
Premiazione ristorante italiano all’estero e premiazione di giornalisti food, gourmet nazionali.
In questi anni la Confraternita del Gnocco d’Oro ha invitato e premiato a Modena alcuni tra i più importanti Giornalisti e Chef a livello nazionale ed internazionale.
Tra le novità di questa edizione vi è quella di organizzare una visita guidata presso gli stand del mercato della Bonissima in cui prestigiosi giornalisti e chef potranno assaggiare e scoprire i prodotti presentati.

 

Gli ambasciatori dell’anno scorso 2020

premiazioni da parte della confraternita modenese dei fratelli Luca e Carlo Bonacini dedicata ai migliori ristoratori della nostra provincia nel mondo.

Quest’anno verrà premiato il giornalista e scrittore di Repubblica Edmondo Berselli, insieme alla moglie Marzia Barbieri. L’editorialista de Il Resto del Carlino e di Sky Leo Turrini. Lo scrittore e fotografo Beppe Zagaglia. Limprenditrice nella ristorazione Annamaria Barbieri (Ristorante Antica Moka). L’imprenditore Massimo Regnani, titolare dell’omonimo salumificio a Serramazzoni (Mo).

 

PROFILI AMBASCIATORI 2024

EDMONDO BERSELLI

Scrittore, giornalista, fine intellettuale, ha diretto la rivista della casa editrice il Mulino dal 2002 al 2008, dove nel 1978 aveva iniziato come correttore di bozze. Ha lavorato alla Gazzetta di Modena, al Resto del Carlino, ha scritto di sport, televisione, politica e cultura, collaborando con La Stampa, Il Sole 24 Ore e infine con il Gruppo Espresso per il settimanale e il quotidiano La Repubblica. Tra i suoi libri cult: ‘Quel gran pezzo dell’Emilia’, ‘L’Italia che non muore’, ‘Liu’. Biografia morale di un cane’, volumi di grande successo come ‘Sinistrati. Storia sentimentale di una catastrofe’.

LEO TURRINI

Editorialista per i quotidiani il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno, scrive di Sport, automobilismo, calcio, ciclismo, pallavolo, è opinionista a Sky Sport, ospite fisso di Race Anatomy. Numerosi i riconoscimenti, come il Premio letterario Dino Ferrari. Il Premio Spadolini, per la miglior biografia dell’anno, dedicata ad Enzo Ferrari. Il Premio Beppe Viola. Il Premio Salvatore Gioiello. Ha partecipato a sedici Olimpiadi, da Calgary ’88 a Parigi 2024 e per questa sua lunga esperienza, in agosto ha ricevuto nella capitale francese il Premio Unesco, come decano dei giornalisti.

BEPPE ZAGAGLIA

Scrittore, fotografo, giornalista, lo puoi incontrare ogni giorno sotto i portici di Modena, mentre raggiunge via Cervetta, negli spazi un tempo occupati dal negozio di stoffe della sua famiglia, dove ha lo studio e in questi decenni hanno preso vita oltre 80 pubblicazioni e nuovi lavori sono prossimi a vedere la luce. Dagli anni ‘50 con i filmini 8 mm, poi la fotografia vera e propria nel 1962 con ‘Paesaggi a strisce’, nel 1969 con la serie sui ‘Bambini’ ispirandosi alla figlia Cristina, fino al 1971 quando pubblica il suo primo volume: ‘Modena amore mio’, dove racconta le atmosfere, le passioni, i sentimenti dei modenesi.

ANNAMARIA BARBIERI

Le sue abilità culinarie sono pari solo alla sua conoscenza delle eccellenze modenesi ed emiliane ed è nata e cresciuta tra le forme di Parmigiano in una famiglia di casari, dove il travaso delle conoscenze culinarie è sempre stato al primo posto. E’ l’anima del Ristorante Antica Moka, insieme al figlio Sandro che porta con se le esperienze fatte, prima fra tutte quella presso il San Domenico di Imola. Tanti gli incontri, primo fra tutti quello con il presidente Carlo Azeglio Ciampi, che si trattenne a locale riservato con la sua famiglia, ma anche quello con il comico Benigni che fuori tempo massimo convinse Annamaria a cucinare per lui.

MASSIMO REGNANI

Nasce tutto nel 1955 quando Sisto Regnani, comincia a lavorare le prime salsicce, le coppe, i salami, gli zamponi, i cotechini. Alla fine degli anni 60 nascono i figli Massimo e Simona, mentre Sisto nel ’69 va in Unione Sovietica e nel 1971 negli Stati Uniti, per osservare i grandi cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo del food. Nel 1993, il figlio Massimo entra in azienda, decidendo di finalizzare la produzione solo su zampone, cotechino, cappello del prete e coppa di testa, mentre accanto a Massimo ora c’è anche la moglie Andrea e i suoi clienti sono i nomi più importanti della ristorazione tristellata.